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  ، 章 ▭▬ 𝘀𝗲𝘃𝗲𝗻 ɞ

-morrigvn & -sandprince's work ꒱

❛ 𝑻𝒉𝒆𝒓𝒆'𝒔 𝟏𝟎𝟒 𝒅𝒂𝒚𝒔 𝒐𝒇 𝒔𝒖𝒎𝒎𝒆𝒓 𝒗𝒂𝒄𝒂𝒕𝒊𝒐𝒏
𝑨𝒏𝒅 𝒔𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 𝒄𝒐𝒎𝒆𝒔 𝒂𝒍𝒐𝒏𝒈 𝒋𝒖𝒔𝒕 𝒕𝒐 𝒆𝒏𝒅 𝒊𝒕
𝑺𝒐 𝒕𝒉𝒆 𝒂𝒏𝒏𝒖𝒂𝒍 𝒑𝒓𝒐𝒃𝒍𝒆𝒎 𝒇𝒐𝒓 𝒐𝒖𝒓 𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒂𝒕𝒊𝒐𝒏
𝑰𝒔 𝒇𝒊𝒏𝒅𝒊𝒏𝒈 𝒂 𝒈𝒐𝒐𝒅 𝒘𝒂𝒚 𝒕𝒐 𝒔𝒑𝒆𝒏𝒅 𝒊𝒕 ❜

Saryu:
Era passata una quantità di tempo non da poco, dall'attacco dei villain avvenuti durante i tirocini e dalla tragica fine di essi. Il mese di Luglio era passato abbastanza lento: gli studenti della 1A dovevano riprendersi, ora come non mai. Il suicidio di Fumiko era stato un colpo non indifferente per tutta la classe, chi più chi meno, e aveva fatto vacillare pericolosamente la reputazione della U.A.: ci si chiedeva se fosse davvero così sicura, se riuscisse a stare dietro a quegli attacchi... pareva di no. La quantità di genitori che iniziava a preoccuparsi sempre di più per i figli era certamente non indifferente, la stampa assillava completamente qualsiasi membro del personale scolastico o addirittura della classe che aveva subito quegli attacchi. Due assalti, entrambi ben progettati e organizzati, mirati a isolare i Pro Hero e colpire direttamente una singola, sfortunata classe.
Ma perché?
Come facevano ad essere così ben organizzati? Per l'assalto all'agenzia di Echydna si poteva immaginare avessero studiato la planimetria dell'edificio, magari aiutati da qualcuno che lo conosceva, ma per l'ultimo attacco erano decisamente troppo organizzati per non destare sospetti tra gli eroi. C'era una spia? Se sì, era uno studente o un professore? Quali informazioni dava? Come prendere precauzioni? Come non far vacillare la fiducia reciproca, pilastro di innumerevoli lavori di squadra a cui gli eroi dovevano sottoporsi?
Fin troppe le domande, davvero poche o assenti le risposte.
Una buona notizia, però, c'era: il gruppo di studenti formato da Yori, Airou, Kiku, Ai e Masayoshi era in qualche modo riuscito a mettere a tappeto una delle due villain che li aveva attaccati e questa era stata lasciata indietro dai suoi compagni, forse perché un peso eccessivo da portare.

Buio.
Confusione.
Dei suoni di apparecchi elettronici che sembravano arrivare da miglia di distanza, dei tacchi che percorrevano un corridoio.
La donna aprì gli occhi. Non fece nulla di drammatico, non scattò in piedi iniziando a guardarsi attorno: semplicemente, le sue palpebre si alzarono.
Il capo era rivolto a terra, perciò la prima cosa che vide furono i suoi stivali. Ci mise poco, poi, per realizzare come fossero legati alle gambe di una sedia tramite un nastro dal colore rosso che mai aveva visto prima. Provò a muoverli ma, come si aspettava, erano bloccati; così come il resto del suo corpo. Braccia dietro lo schienale, ventre stretto da quel nastro.
Finalmente, decise di guardarsi attorno. La stanza era completamente bianca, come se una luce accecante arrivasse da ogni direzione. O, almeno, lo sarebbe stata se non fosse per quello strano fumo che si trovava ovunque: era verdognolo e si muoveva lentamente, nell'aria. In un angolo della stanza, la quale era comunque abbastanza piccola, un uomo era appoggiato alla parete, le braccia incrociate e un cappuccio nero a coprirgli il volto. Quando respirava, una nuova folata di gas si faceva strada nella stanza, dritto verso la donna. Era quella la causa del suo stato confusionale? Probabile. C'era, però, altro. Ci mise un po' a capire cosa non andava prima di notare, con orrore, come il suo cuore, a tratti, si fermasse, per poi riprendere a battere come se niente fosse. Colpa dell'uomo? No, no, la villain aveva ben altro in mente: il capo e quel ragazzino... non le avevano detto nulla, quei bastardi.
Lo avevano fatto anche con gli altri?
Sarebbe morta lì, non appena il gas se ne sarebbe andato?
Adesso sì che era effettivamente agitata: sudava freddo. Quando la porta si aprì di scatto, quindi, sobbalzò.
"Bene, bene, ti sei svegliata finalmente".
Echydna, la seconda eroina in classifica, si avvicinò a lei finendo di sistemare l'elaborata capigliatura. Oltre al classico costume da eroe, indossava una maschera antigas che rendeva la sua voce appena ovattata.
"Non voglio perdere tempo. Vediamo cosa sai".
Si avvicinò alla villain, uno sguardo indecifrabile in volto.

L'altra donna, però, aveva ormai intenzione di vendere cara la pelle. Un sorriso appena accennato, ma strafottente, si fece largo tra le sue labbra: "Sono delusa, onestamente. Da quando mi hanno raccontato assomigliavi di più ai tuoi amati nipotini... vedo solo una piccola somiglianza, tra i tuoi capelli e quelli di Yoru, ma nient'altro".
Lo sguardo di Echydna si fece di fuoco, letteralmente. I suoi capelli si trasformarono in serpenti, che scattarono verso la villain legata.
"Anche caratterialmente rimarrai delusa. Loro sono troppo buoni rispetto a me".

La polizia non aveva rivelato alcun dettaglio nulla né riguardo a come fosse stata interrogata né in relazione alle informazioni che avevano ottenuto, probabilmente comunicando solo con i Pro Heroes. I media erano ansiosi a riguardo ma, forse paradossalmente, questa volta si ritrovavano con un pugno di mosche in mano. Il gruppo di studenti, invece, aveva ricevuto vari elogi e complimenti in generale.
La situazione era rimasta invariata fino a circa due settimane dall'arresto... fino a quando non era trapelata la notizia della morte della villain per arresto cardiaco. Su di lei non si era riusciti a capire nulla. Non un nome, non un indirizzo. La speranza che la polizia e gli eroi avessero una pista, però, rimaneva.

Ci voleva decisamente una pausa. Era ormai estate: quale occasione migliore?
Quando, quella mattina, la professoressa Euterpe era entrata in classe e aveva annunciato con aria gioiosa di un'imminente gita al mare, l'entusiasmo della classe si era certamente alzato. La coordinatrice di classe proseguì, quindi, una volta ottenuto il silenzio, come si sarebbe svolto il tutto: delle questioni burocratiche si sarebbe occupato il professore Leviathan, il quale li avrebbe anche accompagnati e assistiti durante gli allenamenti. Ovviamente, infatti, non si potevano aspettare di passare quella settimana a poltrire: si sarebbero allenati, continuando sì a migliorare le capacità fisiche, sulle quali lavoravano dall'inizio dell'anno, ma soprattutto concentrandosi sui loro Quirk, provando a migliorare loro efficienza, la durata o altro dipendentemente dall'Unicità in questione. Per finire, sarebbero andati in gita insieme alla 1B: sarebbe stata una buona occasione per conoscere i suoi studenti, magari stringerci amicizia: una volta diventati eroi, i rapporti tra colleghi sarebbero stati di vitale importanza tra collaborazioni, lavori di squadra, passaggi di informazioni e molto altro.
Il giorno della partenza era arrivato, in un modo o nell'altro. Per alcuni l'attesa era sembrata infinita ma, quando erano saliti sul pullman noleggiato per portare la classe nel luogo di quella più che meritata gita, non poterono che ritenere l'attesa più che valida. Le due classi viaggiavano su due veicoli diversi. Nonostante Leviathan avesse le capacità necessarie per far viaggiare la classe in totale silenzio, lasciò che gli studenti si potessero divertire, a meno che non esagerassero. L'autista guidò per qualche ora, prima di lasciarli a destinazione.
Il luogo della gita era isolato e, probabilmente, anche segreto. Si trattava di una spiaggia sulla quale sorgeva un paio di villette. Il resto, era tutto bosco più una zona, una piccola radura senza alberi, in cui Leviathan e Onikuro avrebbero allenato le rispettive classi. L'acqua era incredibilmente pulita, nei limiti del possibile considerando il loro trovarsi in Giappone.
La villa era ampia, divisa in due parti: una per la 1A e una per la 1B. I dormitori erano a loro volta separati tra maschi e femmine della stessa classe.
L'edificio presentava due piani. Al primo si potevano trovare una sala comune, in cui tutti gli studenti di entrambe le classi potevano trovarsi e svolgere varie attività ricreative, e una cucina: sì, avrebbero dovuto prepararsi il cibo da soli, potendo ricorrere solo a una dispensa.

Il secondo era quello dei dormitori. Erano essenzialmente uguali, nonostante nel caso della 1A quello femminile fosse meno popolato, con solo due gruppi composti da Antares, Rei, Yori e Ai in una stanza e Yokan, Tomoe e Ajisai in un altra. Quello maschile, invece, era composto da quattro gruppi:
Susanoo, Orochi, Koichi e Tetsuya.
Kenji, Kiku, Airou e Midori.
Kaiyo, Okami, Shirou e Shigeru.
Kori, Masayoshi e Takeshi.
I professori si erano sistemati nel secondo edificio.
Gli allenamenti si svolgevano la mattina dalle 6 alle 10 e il pomeriggio dalle 14 alle 16. La prima sessione della giornata era individuale, puntata al migliorare la resistenza e la durata dei singoli Quirk, la seconda di gruppo e consisteva nel classico allenamento mirato a temprare la forma fisica.
Nel resto della giornata, oltre che la Domenica, gli studenti potevano passare il tempo come preferivano. L'orario dei pasti era lasciato a loro discrezione: dovevano organizzarsi da soli; così come il quando andare a dormire, nonostante non si potesse fare troppo rumore dopo le 23 e bisognasse considerare lo svegliarsi all'alba per gli allenamenti.

❬ ⸙: ✰❛ 𝐚𝐧𝐠𝐨𝐥𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐟𝐟𝐞'; ❀❜ ❭


Eccoci qui con un bel capitolo chill e soft made in Felpy <3
Un momento per rilassarsi e per facilitare le cose a noi admin, così da permettermi di uscire dalla sessione e tornare ad essere presente per i traumi del capitolo 8 e 9 (non avete idea di che programma psicopatico di date abbiamo fatto io e Felpy solo per poter tirare fuori uno strumentopolo misterioso al momento giusto. E quando quel momento arriverà, i nostri piani verranno finalmente svelati, forse(?)).
Vi avvertiamo che questo capitolo durerà fino al 12 febbraio, circa, dipende tutto dai miei esami, e vi consigliamo, finché potete, di divertirvi e rilassarvi.
Tornano aperte anche le richieste per eventuali sviluppi dei quirk, ma devono ovviamente avere senso ed essere bilanciate!
Ricordate anche che io e Felpy vi osserviamo, per ora è morto solo un inattivo, ma chissà cosa ci riserverà il futuro 👀

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